Il complesso olimpico progettato da Kenzo Tange per le olimpiadi di Tokio del 1964 è senza dubbio riconosciuto come uno dei capolavori del XX secolo. Nasce in una chiave contemporanea che intende rivisitare i caratteri formali dell’architettura giapponese. L’esperienza formale e spaziale trova ispirazione nei templi Buddisti ma l’utilizzo di tecnologie avanzate permette una nuova interpretazione delle forme, facendo scivolare le coperture verso nuovi orizzonti stilistici.
Il complesso si conforma in due stadi, collegati da un terzo edificio che contiene i vari uffici di servizio ed amministrativi del complesso.
Vi è una grande ricerca tecnologica e costruttiva in questo progetto. Si ricorre all’utilizzo di cavi in acciaio, che in zona sismica permettono di non utilizzare tradizionali pilastri. Questa scelta tecnica si conforma anche sotto il profilo formale, definendo la spirale di copertura.
Il concetto di fluidità spaziale è inoltre punto fondamentale della ricerca architettonica alla regia di questo progetto, che trova un suo equilibrio tra spazi, funzionalità, tecnica e relazione con il contesto.
A questa opera viene conferito, per la prima volta in architettura, il Diploma di Merito da parte del comitato olimpico nel 1965.
Questi edifici sono spettacolari, riescono a far convivere esigenza tecnica con design della città. La ricerca architettonica verso nuovi modi di costruire è una chiave di lettura importante che fa assolutamente parte di un Kenzo Tange consapevole e presente, capace di stupire con effetti speciali e pronto a dare lezioni del costruire anche sotto il profilo tecnico e strutturale. Il Complesso olimpico è un punto tecnico importante nella vita di Tange.
BIBLIOGRAFIA
- P.Riani, Kenzo Tange, Sadea/Sansoni, Firenze 1969
- Tolic I., Kenzo Tange, Milano, 24 Ore Motta Cultura srl.
- B.Bognar, The Japan Guide, Princeton Architectural Press, New York 1995
Architetti per lavoro e per passione. Innamorati di grafica e di fotografia. Abbiamo fondato questo blog durante il lockdown per il Coronavirus del 2020 per dare il nostro punto di vista riguardo opere di architettura a nostro parere significative nella dinamica dello sviluppo urbano.